Al cinema, seduto nella poltrona accanto, poteva esserci suo padre. Improvvisamente tutti gli uomini di mezza età erano diventati padri potenziali. Non uno ma cento, mille, un milione di padri. Le sarebbe bastata una foto. Ma decise di conoscerlo di persona. Aveva 16 anni e quel primo incontro fu deludente. Da cancellare.
Poi, negli anni, le cose sono cambiate. La protagonista non ha trovato uno di quei padri che accompagnano i figli a scuola, che spiegano la matematica, che insegnano a guidare. Ha trovato un padre che andava a riempire, dopo tanto e troppo tempo, un sentimento vuoto. Un incontro che le ha permesso di ritrovare anche i suoi fratelli. Quattro figli con madri diverse e un unico padre, quattro modi di rapportarsi con lui.
L’autrice, con questo libro autobiografico, racconta quanto sia importante conoscere anche il genitore che ha abbandonato un figlio, superando i rancori e accettandolo per quello che è. Per fare i conti con quella che è stata la sua assenza, con il prima e il dopo, con il vuoto e il pieno.